Il capodanno non l’ho mai gradito. A capodanno devi fare qualcosa, per poi vantartene durante l’anno; a me è sempre andata male. Perchè poi tutti ci pensano: il fatto che tutti escano, che tutti vadano a divertirsi, implica che devo farlo anch’io?
Un giorno come gli altri.
Col cazzo.
L’introduzione è sempre la stessa: “Quest’anno davvero sto a casa, guarda! Non c’è proprio niente da fare! Ma che me ne frega a me, di andare a spendere soldi, ci vado un’altra sera da qualche parte. Se non ci organizziamo almeno 13 giorni prima, guarda, ti giuro, quest’anno resto a casa! Anzi sai cosa? Io studio, che ho l’esame e sono indietro. Non ho tempo da perdere.”
Poi il 31 sera giri come un disperato, tentando di mettere daccordo i tuoi amici per fare qualcosa insieme, cercando dei biglietti ormai esauriti da giorni, disposto a vendere gli organi pur di non restare a casa.
Ci sono varie cose che puoi fare per festeggiare l’avvento dell’anno nuovo e la prima cosa che viene in mente a tutti è andare a ballare, in discoteca, in un discopub, in qualche locale. Spendi circa 50 euro per entrare, però hai a disposizione una consumazione (dei cubetti di ghiaccio conditi con alcool ndr). Avrai così la possiblità di ballare (emulare movimenti privi di qualsivoglia coordinazione, ritmo e significato ndr) in un ampio spazio (un quarto di mattonella) con tante persone. Ogni tanto incrocerai un conoscente, non saprai mai ciò che ha tentato di comunicarti a causa dell’elevato volume sonoro, fatta eccezione degli auguri, che si scambiano di consuetudine con gli appositi contatti fisici.
Altra aspettativa allettante è il cenone, paghi 100 euro per del cibo di pessima qualità, portate forzate che non gradirai in quanto non sei tu a sceglierle, e condividerai un tavolo con le persone con le quali probabilmente sei uscito anche molte sere prima. Niente di che, vale la pena andare a mangiare in un ristorante. Però a capodanno c’è il “cenone”. Go find. Alternativa al cenone è proprio la cena in famiglia, passerai il capodanno fra gli ipocriti sorrisi di parenti e amici di famiglia, rispondendo a domande invadenti e annuendo alla dubbia simpatia degli adulti/anziani che ti circondano. Se sei in questa situazione è perchè probabilmente sei un asociale. Non puoi evadere dalla situazione perchè il cibo è buono e tanto, tu non sai cucinare, tu non hai una cucina, tu non vuoi dare cattiva impressione. E ti adatti.
Poi ci sta la tombolata. L’ultima tombolata seria l’ho giocata così tanto tempo fa che non ricordo nemmeno quanti anni avevo, probabilmente frequentavo ancora le elementari. Però era bello. Ti arricchivi. Beh si, è gioco d’azzardo. Gli adulti non ci badano tanto, ma i più piccoli si. Alla tombolata infatti segue il “Mercante in Fiera”, un gioco nel quale tutti si improvvisano ebrei. Gradisco serate del genere perchè non le vedo come una perdita di tempo: con un pò di accortezza e fondamenti di statistica potresti guadagnare più di una giornata lavorativa. L’ultima tombolata (non seria) eravamo 5 persone. Ho vinto 3.50€ dopo 1 ora di gioco. Non so se ne sia valsa la pena.
Oppure puoi affittare una casa da qualche parte, distruggerti di droga e alcool in compagnia e così vantarti di aver fatto qualcosa di “diverso”.
Ci sta il concerto, che prendo poco in considerazione in quanto, per la legge di Murphy,
A capodanno, la distanza fra il luogo in cui ti trovi e il dove si esibirà il tuo cantante preferito è sempre elevata e comunque inversamente proporzionale alle tue possibilità economiche e alla voglia che hanno i tuoi amici di seguirti e direttamente proporzionale alle possibilità che farà cattivo tempo. (Gianvito Rubino)
Andare ad un concerto vicino non mi pare il caso, perchè più è vicino e più ti fa schifo il cantante, ovviamente. Poi c’è il problema dell’autostrada a capodanno, dove puoi incontrare tante persone che hanno fatto qualcosa di diverso e, casualmente, la loro guida lascia a desiderare.
C’è il viaggetto, ma per quello, si sa, i soldi non ci sono mai.
Ma cos’è che tutti desiderano fare a capodanno? Semplice: ciò che desiderano tutti i giorni dell’anno: amplessi. Daltronde, si sa, chi lo fa a capodanno, lo fa tutto l’anno. Due volte ho provato ad organizzare il capodanno in questo modo, e due volte ho passato il capodanno a casa. Allora quest’anno non mi sono sbattuto più di tanto.
Allora, visto che quest’anno nessuno mi ha invitato in bische clandestine natalizie, che di ballare non se ne parla perchè non mi piace, che di bere no perchè “ho smesso”, che di mangiare, non ne parliamo, costa troppo, che il viaggetto magari (non ho nemmeno i soldi per mangiare), che amici che fanno feste in case sperdute non ne ho etc. etc…
Individuo: “Cosa hai fatto a capodanno?”
gV: “Sono stato a casa”
…e non ho nemmeno studiato. E sono contento.
Perchè quest’anno, davvero, mi rompevo i coglioni.
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