Non scrivo mai di politica perchè, onestamente, mi interessa più superare qualche esame, fare tanti soldi e trovare l’anima gemella.
Mi interessa tutto ciò che riguarda me più di ciò che riguarda Berlusconi, anche se indirettamente (ma neanche tanto) ciò che riguarda Berlusconi finisce per coinvolgere anche me.
Compatisco le persone che appaiono arrabbiate e furibonde quando in molti gesti tentano di rappresentare il disprezzo nei confronti di certi politici, quando la maggior parte delle volte il disprezzo non vuole essere mirato a una cattiva condotta politica, ma strumentalizzato contro un certo ideale rappresentato da quel politico: molti sputtanano Berlusconi per sputtanare la destra (vorrebbero poi sentirsi dire “Avevi ragione, la cosa giusta è la sinistra!”), e se fosse stato di sinistra sono abbastanza convinto che la maggior parte delle persone che sputtana Berlusconi ora, in quel caso lo difenderebbe, e la maggior parte delle persone che difende Berlusconi ora, beh, ci siamo capiti.
E le stesse persone diventano allo stesso tempo ridicole quando nei loro discorsi fanno apparire la politica come qualcosa di fondamentale e prioritario, e dopo aver condiviso su facebook il video choc che ci fa capire che siamo sotto una dittatura, acquistano “spranga” in “Guerra di Bande”, come diceva un mio amico, poi la sera escono, si ubriacano, si fanno le foto, si sparano sempre gli stessi primi piani con gli amici dei quali poi parlano male, condividono virtualmente messaggi del tipo “Un’altra serata folle! Siamo troppo pazzi!” per far capire quanto è figa la loro vita e poi ricaricano la loro autostima comunicando sdegno culturale verso il presidente del consiglio.
Siete una massa di coglioni.
Ma veniamo a noi.
Dopo tutti questi anni di mini-deliri comincio ad intravedere il tramonto: si è messo contro politici, magistratura e media, con riforme elettorali, giudiziarie e leggi bavaglio.
Sostanzialmente il potere è la legge alle quali il popolo deve sottostare.
Tre voci realizzano un sistema.
I politici possono proporre una legge.
La magistratura può esercitarla.
I mass media possono convincere l’opinione pubblica, possono far eleggere i politici, o farli passare per imbecilli, o mettere in cattiva luce qualsiasi organo giudiziario.
Quindi, se già di per se è controproducente mettersi contro la magistratura (che tanto alla fine solo tu proponi le leggi, loro possono rifiutarsi di esercitarla una volta, due, tre, ma se tu continui a proporre le stesse cose ad oltranza prima o poi queste verranno attuate da qualcuno che riesci a corrompere), mettersi contro anche i mezzi di comunicazione di massa, tentando di imbavagliarli, non mi sembra una mossa geniale.
Quando Berlusconi dirà “Viva l’Italia”, i giornali cominceranno a scrivere “Italia merda”.
Questo è il potere dei media.
Di questo passo, guerra civile o no, chi è contro i media finirà per avere contro il popolo, e governare chi ti odia non è la vita ideale, neanche per chi ama farsi odiare, che alla fine finisci come Ceaucescu e la moglie.
Voglio dire che il potere è e sarà sempre nei mezzi di comunicazione, perchè in una crisi economica il governo cade solo se non mangiano i media, perchè l’umanità sarebbe abbastanza stupida da credere di essere sazia, di stare bene, se dalla mattina alla sera leggesse sui giornali che sta bene, sentisse in TV che sta bene, vedesse in TV gente che sta bene, alla fine se ne convincerebbe. E si sentirebbe bene.
Così come quando sogni e provi le stesse sensazioni come se le stessi vivendo.
Quindi, o Berlusconi è talmente stupido da mettersi contro i mass media, o Berlusconi è talmente intelligente da possedere già i mass media, dai quali si fa criticare per sua volontà, sui suoi giornali, sulle sue televisioni, così che noi crediamo a quell’informazione indipendente che dipende da lui, e questo è tutto un teatrino.
E l’ipnosi io l’immagino un po’ come quelle frasi che ti entrano in testa fin da quando sei piccolo, e ti rincoglioniscono, e non ti chiedi neanche più cosa significhino perchè tre o quattro parole messe in fila e sentite ogni giorno diventano un suono come una porta che sbatte, una televisione che si accende, “Questa sera, alle 20.30, su Canale 5.”.
Svegliatevi.
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