I parrucchieri

Quando vado dal parrucchiere, pago puntualmente uno shampoo mai avuto.
Ma forse solo voi maschi mi potete capire, perchè le donne non si pongono problemi di ordine socio-economico-temporale per curare le loro chiome.
Invece l’uomo fa subito, allora non due tagli e tre shampii (si scrive così il plurale?), ma un taglio e una lavata di capelli, che per imparare a scrivere shampoo ci vuole troppo tempo.
E lì la genialata: lo shampoo te lo fanno prima, mica dopo. *
Mica quando servirebbe, che ho tranci di capelli defunti che albergano sul mio cranio.
Inutile, e ancor più inutile il fatto che lo shampoo è indispensabile.
Allora è una congiura?
Da anni va avanti questa storia, e non mi è mai passato per la testa di dire “No guarda, lo shampoo fammelo dopo, che prima non mi serve.”.
Non è mica che ora te ne rendi conto, ci vai a parlare e trovi le forze di pretendere ciò che è tuo.
Vivi parallelamente a questa situazione sgradevole, e fai finta di non subirla.
E nel mondo va più o meno così: respiri passivamente un disagio, e ad un certo punto ti accorgi che ormai, quel disagio, fa parte di te.
Non fai nulla per annullarlo perchè non ne senti il bisogno.
E vedi, a volte, la fame è un bene, perchè se hai fame almeno senti il bisogno di qualcosa.
Che è già qualcosa.

* Nota: non centra un cazzo se vi fanno due shampii, il primo rimane inutile e ve lo fanno pagare.

Commenti

Una risposta a “I parrucchieri”

  1. Hai ragione. Son problemi

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